E' una storia della mitologia greca che parla dell’amore tra la dea dell’alba, Aurora (Eos), e il mortale Titone, principe troiano.
Aurora si innamorò di Titone per la sua bellezza e chiese a Zeus di renderlo immortale, così da poter stare con lui per sempre. Zeus accettò la richiesta, ma Aurora dimenticò di chiedere anche l’eterna giovinezza per il suo amato.
Con il passare del tempo, Titone divenne sempre più vecchio, il suo corpo si indebolì e si raggrinzì, ma non poteva morire. La sua voce divenne un sussurro flebile e, secondo alcune versioni del mito, alla fine Aurora, impietosita, lo trasformò in una cicala, un insetto che emette un suono continuo, simbolo del suo eterno lamento.
Il mito di Aurora e Titone rappresenta la fragilità del desiderio umano di sfuggire alla morte senza considerare le conseguenze. È anche una riflessione sulla natura del tempo e sull’inevitabile decadenza del corpo.