Le numerose teorie che sono state sviluppate per spiegare l'invecchiamento biologico non possono certamente render conto, da sole, dell'invecchiamento dell'uomo, per la complessità che gli deriva dall'occupare il gradino più alto della evoluzione animale, e quindi dall'intelligenza, dai sentimenti, e dalla integrazione sociale nei contesti più disparati.
Per questo motivo, oltre a cause puramente biologiche, all'invecchiamento dell'uomo concorrono numerosi altri fattori.Il livello di istruzione ha un ruolo importante. Una solida formazione culturale agisce in senso positivo sull'invecchiamento, senz'altro sulla qualità, ma forse anche sulla durata della vita. Le statistiche dimostrano che gli uomini di cultura in genere, vivono più a lungo degli altri. Potrebbe trattarsi di un effetto indiretto, di uno stile di vita più sano, della maggiore consapevolezza dei principi della prevenzione, della possibilità di accedere più facilmente alle cure mediche, ma non si può escludere che l'esercizio del cervello ne abbia migliorato la cosidetta "riserva funzionale"; in altre parole che lo abbia dotato di più ricche potenzialità omeostatiche.
Per motivi analoghi ai precedenti hanno sicuramente importanza le condizioni economiche; ancor oggi esiste un certo svantaggio dei poveri nei confronti dei ricchi per quanto riguarda la durata della vita.
Il terzo elemento che condiziona l'invecchiamento è il profilo psicologico della persona. Fa certamente differenza essere estroversi od introversi, emotivi o controllati, decisi o dubbiosi. Ciò non sorprende, poichè la struttura della personalità condiziona l'intera nostra esistenza, i rapporti con il mondo, le strategie di comportamento e le influenze derivanti dall'ambiente e dagli avvenimenti. Uno stress ambientale comporta conseguenze differenti da un soggetto all'altro. Alcuni sono disturbati da stress modesti, altri riescono a controllare abbastanza bene l'effetto di situazioni più gravi.
Tutto cio non sorprende, in quanto queste manifestazioni emozionali comportano l'attivazione di differenti sistemi ormonali e circuiti nervosi, con importanti ripercussioni sulla funzionalità di molteplici organi e sistemi.
Anche la struttura familiare condiziona i tempi e le modalità dell'invecchiamento. Questo procede in modo diverso se la persona vive da sola, in coppia, in una famiglia allargata. Le cose cambiano ancora in relazione alla dinamica dei rapporti interpersonali ed all'atteggiamento dei più giovani verso gli anziani.
Fondamentale influenza sulla qualità e la durata della vita hanno le esperienze individuali: lo sradicamento dal proprio ambiente, la perdita del partner o di una persona cara, la malattia di un familiare, un tracollo finanziario, insomma un qualsiasi importante dispiacere, possono veramente accorciare la vita.
Non si tratta di un luogo comune: lo confermano studi molto rigorosi, che dimostrano come la aspettativa di vita sia influenzata molto di più da queste variabili, che non da variabili biologiche ( ad esempio il colesterolo o l'ipertensione), sulle quali i medici insistono con asfissiante perseveranza.
In definitiva l'ambiente psicologico, con pari dignità rispetto ai fattori biologici, è importante nel condizionare l'invecchiamento dell'uomo.