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Nei secoli bui e nel Rinascimento

04/02/2025 17:58

Luigi Fracassi

LA VECCHIAIA NELLA STORIA E NEL MITO, Doge, chiesa, papa, anziani,

Nei secoli bui e nel Rinascimento

la profonda divaricazione tra la vecchiaia di ricchi e poveri, colti ed incolti, potenti ed umili

Una analisi della condizione senile nelle varie civiltà storiche, che si sono succedute in Italia ed in Europa nel primo millennio e nel Medioevo, documenta, con esasperante monotonia, la profonda divaricazione tra la vecchiaia di ricchi e poveri, colti ed incolti, potenti ed umili, così come avevamo visto, anche se in termini più crudi, presso le popolazioni primitive.
Il benessere economico, la stabilità politica, la presenza di un forte stato di diritto, rappresentano da sempre le garanzie migliori per una vecchiaia rispettata e protetta. Così avviene, ad esempio, nelle nostre Repubbliche marinare.
La ricchezza acquisita attraverso i commerci favorisce lo sviluppo della classe borghese. La proprietà si fonda sui contratti e non sulla forza fisica. Le leggi la garantiscono. Nella Serenissima Repubblica di Venezia il doge, subito dopo l'anno 1000 viene eletto non dal popolo, ma dalla nobiltà, che detiene l'effettivo potere decisionale.
Abitualmente viene scelto tra i più anziani, come, ad esempio, alla fine del XII secolo il Doge Dandolo che, ad 84 anni, cieco, si coprì di gloria, guidando le operazioni militari contro Costantinopoli. A 96 anni rifiutò il trono dell'Impero d'Oriente e morì doge all'età di 97 anni.
Il doge doveva rappresentare la Repubblica nella sua potenza, nella sua saggezza e nel suo splendore: di essa doveva essere il primo ed il più ubbidiente dei servitori.
Anche nella storia della Chiesa, l'età di elezione dei papi appare condizionata da circostanze esteriori: a periodi nei quali il potere è detenuto per lo più da papi giovani, se ne alternano altri in cui essi sono generalmente vecchi.
Così ,dopo il Concilio di Trento, la Chiesa si stabilizza, la influenza della Santa Sede si estende agli ordini religiosi, la Controriforma dota i papi di grande prestigio e pretende austerità di costumi. Si ritiene che un papa anziano dia maggiore affidamento di un papa giovane, le cui iniziative potrebbero essere destabilizzanti: non a caso, dopo il Concilio, su 10 pontefici, due furono eletti a 55 anni, tre a 64, quattro a settanta ed uno a 77 anni, età che, considerato il periodo, erano tutte più o meno avanzate.