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Nell'antica Grecia

03/02/2025 16:27

Luigi Fracassi

LA VECCHIAIA NELLA STORIA E NEL MITO, anziani, antichità, storia,

Nell'antica Grecia

solo ad essi viene concesso l'uso della torcia di notte e ad essi bisogna cedere il posto nei teatri e nelle assemblee

E' ben noto il differente atteggiamento nei confronti della vecchiaia nelle due città più rappresentative dell'antica Grecia, Atene e Sparta.
Prima di ogni considerazione non va mai dimenticato che il numero dei vecchi era certamente esiguo a quei tempi (per cui essi rappresentavano solo relativamente un problema sociale) e che, ovviamente (come del resto accade ancor oggi), diversa era la vecchiaia delle persone ricche ed istruite rispetto a quella dei poveri e degli incolti.
Ciò premesso, per quanto riguarda Atene, Aristotele, nella sua concezione politica, esclude gli anziani dal governo della polis, affidando il potere politico ai militari di età media (quindi giovani) e ricchi (perché i poveri sono più facilmente corruttibili).
Nell'Atene di Pericle viene stabilita una assistenza pubblica per gli orfani, per i mutilati di guerra, per gli invalidi sul lavoro, per i poveri, ma i vecchi non ricevono alcun genere di aiuto, o, almeno, non vengono menzionati.
La civiltà estetizzante di Atene ritiene inaccettabile un fenomeno di decadenza, quale la vecchiaia, e tende a cancellarla dalla memoria collettiva.A Sparta, invece, il vecchio è un sopravissuto a molte battaglie, e, se ha esercitato la virtù, è colui che è saggio, avrà onori ed incarichi pubblici ed, ubbidendo alle leggi di Licurgo, sarà chiamato a giudicare. La "gerousia" era il potere più alto e rivestiva un ruolo di grande importanza: quello di presentare le proposte di legge, di controllare l'educazione della collettività, di giudicare i delitti contro la famiglia o i tradimenti contro lo Stato, imporre multe, condannare all'esilio o a morte.
Il modello spartano applicava il sistema comunitario, finalizzando le energie individuali alla formazione di uno stato che supera la dimensione privata in vista della vita collettiva.
Come riferiscono Tucidide e Senofonte, a Sparta i vecchi sono trattati con molto
rispetto, "solo ad essi viene concesso l'uso della torcia di notte e ad essi bisogna cedere il posto nei teatri e nelle assemblee"